COME CI PERCEPIAMO

"Il riconoscere in noi la convivenza di più parti psichiche è un'impresa titanica. La nostra personalità non è infatti unitaria, come ci fa piacere credere, ma molteplice, suddivisa in tendenze opposte, in pensieri a volte contraddittori, in sentimenti contrastanti fra loro. Per poter riconoscere all'esterno ciò che si è dentro, si deve permettere che affiorino le figure interiori. Le varie componenti psicologiche formano una composizione stratificata di parti arcaiche e non, di impulsi e di difese, di identificazioni con figure esterne. L'espressione "essere autentici" è astratta e non si sa nemmeno bene cosa significhi. Ci percepiamo se siamo in grado di vederci in un contesto, in una azione, in un luogo."
Nel contesto della società attuale vengono veicolati e immessi potenti condizionamenti, modelli di identificazione e di identità individuale, e ci percepiamo in
una astrazione dal reale quale un simbolo, un capo, uno "status simbol", un oggetto, un luogo, esistiamo se ci identifichiamo in un modello, al di fuori abbiamo una caduta libera e la realtà appare inaccettabile. Il pensiero psichico e fortemente manipolato ai fini del condizionamento persuasivo.
Due esempi di condizionamento: Primo l'essere in funzione dell'oggetto (identificazione del proprio essere con lo "status sociale" ), secondo l'esasperazione tecnologica (spingere alla corsa all'ultimo modello), che procura una identità di ritorno con il possesso dell'oggetto.
Due esempi di persuasione: Primo, ai fini dell'efficace persuasione ad una popolazione di obesi si mostra "modelli" di magri muscolosi per spingerli all'identificazione. Secondo un paradosso , persuasivo universale, un giornale di solo buone notizie chiude, un giornale di sole cattive notizie incrementa le vendite.


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