ITALIA UN PAESE DISUNITO IL SUD ARRETRA
IL SUD ARRETRA SECONDO I DATI SVIMEZ
In Italia lo stato centrale e la politica dell'amministrazione decentrata degli ultimi 20 anni hanno danneggiato gravemente tutte le regioni del sud Italia. In uno Stato pachiderma e mastodontico su cui la politica fonda il proprio consenso, indistintamente dal colore delle amministrazioni, dai partiti, dai raggruppamenti politici l'azione è stata unica ed indistinta, tutti hanno contribuito ad affossare la popolazione meridionale e la sua precaria economia e le scarse risorse, tutti hanno contribuito ad aumentare velocemente il processo emigratorio.
La precedente situazione economica satura di deficitari bilanci (sia economici che sociali), con l'attuale situazione di crisi è degenerata in una regressione spaventosa, è evidente che lo Stato ha diviso economicamente in due il paese che non è mai stato realmente unito, al di la della divisione territoriale.
Il decentramento amministrativo e le politiche federaliste sono un fallimento nazionale, il sud è oramai sganciato dalle risorse finanziarie e dalle capacità di mantenere un tenore di vita oramai inaccettabile, capirà il ritardo in cui lo ha condannato una classe politica inetta e parassitaria?
I cittadini elettori del sud si ricorderanno a chi hanno dato il voto negli ultimi 20 anni?
"Un Sud a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell'ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l'80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014); l'industria continua a soffrire di più (-53% gli investimenti in cinque anni di crisi, -20% gli addetti); i consumi
delle famiglie crollano di quasi il 13% in cinque anni; gli occupati
arrivano a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977 e la disoccupazione
corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%."
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