L'UNITA' D'ITALIA UNA MACCHINAZIONE INGLESE
GARIBALDI E VITTORIO HUGO.
Il 13 giugno 1860 sono radunati sull'isola di Jersey (golfo della Manica) 427 persone per raccogliere fondi per Garibaldi, più di 2000 franchi francesi.
Un meeting, organizzato a Jersey dagli
"amici della Sicilia", era stato fissato pel mercoledì 13 Giugno 1860. Lo
scopo principale di cotesta riunione era una dimostrazione solenne in
onore di Garibaldi, e della indipendenza della Sicilia; ma gli abitanti dell'isola si erano risoluti ad associare alla manifestazione il sig. Vittorio Hugo, il quale, siccome è noto, dopo avere abitato in Jersey nei primi anni del suo esilio, si era veduto costretto, dalle autorità locali, a cercare un rifugio in Guernesey.
Cotesto rigore, cui nessun fatto dal lato del sig. Vittorio Hugo giustificava, pesava come un rimorso sulla coscienza degli abitanti di Jersey, i quali non aspettavano che un'occasione propizia per offrire all'illustre proscritto (confinato sull'isola) una legittima riparazione.
Il meeting del 15 giugno porgeva cotesta occasione, e un indirizzo coperto da quattrocento ventisette firme invitava l'oratore francese a venire in Jersey per farvi udire la sua maschia ed accentuata parola.
Un caso impensato essendo stato cagione che quell'invito non giungesse in tempo al sig. Vittorio Hugo, il meeting fu protratto al dì d'appresso; e grandissimi cartelli affissi avvisarono il pubblico del motivo di quel ritardo.
La mattina del 14, il sig. Vittorio Hugo, accompagnato dai suoi due figliuoli, sbarcava a Jersey in
mezzo ad una folla d'amici venuti ad incontrarlo. La sera, molto tempo
prima dell'ora indicata, le porte della sala del meeting erano
assediate da una moltitudine impaziente.
Alle ore otto il sig. Joshua Le Bailly, uno dei magistrati (jurats) della corte regia, e presidente del meeting, monta sul tavolato e presenta all'adunanza il sig. Vittorio Hugo, il quale viene accolto da immense acclamazioni.
Dopo ciò il presidente espone, in brevi detti, l'oggetto del meeting, che è una manifestazione a favore di Garibaldi,
il più valoroso dei valorosi, e della causa siciliana. Egli invita gli
oratori, che debbono parlare, ad essere concisi onde lasciare il campo
libero al nòbile poeta la cui voce eloquente è ormai sacrata alla difesa della libertà.
Allora vengon presentate e votate due proposizioni a favore della indipendenza dell'Italia e contro l'intervento straniero. Il meeting ne adotta parimente un' altra così concepita:
« Le copie
delle risoluzioni ammesse da questa adunanza saranno trasmesse a Lord
John Russel, segretario di Stato di Sua Maestà per gli affari esteri, al
generale Garibaldi capo del governo provvisorio di Sicilia, ed ai comitati degli Amici della Sicilia a Londra, a Torino, a Genova»...
...Quando il commovimento indescrivibile prodotto dal discorso è un po'
calmato , il presidente annunzia una colletta a favore della Cassa della
Sicilia, da farsi prima che 1' adunanza si sciolga; si raccolgono le
oblazioni e si trova una somma che oltrepassa i duemila franchi.
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