BENEDETTO CROCE O MALEDETTO CROCE?


MALEDETTO CROCE - LIBRI DA MACERO LE TEORIE POLITICHE E FILOSOFICHE

In una definizione sintetica "dell'opera e pensiero" di Benedetto Croce in rete:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Benedetto_Croce#L.27opera_e_il_pensiero
"Come idealista, ritiene che la realtà sia quella che viene concepita dal soggetto, in quanto riflesso della sua idea e interiorità, ed è convinto che la razionalità e la libertà emergano nella storia, pur tra immani difficoltà. La filosofia idealista riconduce totalmente l'essere al pensiero, negando esistenza autonoma alla realtà fenomenica, ritenuta il riflesso di un'attività interna al soggetto; l'idealismo, come in Hegel, implica una concezione etica fortemente rigorosa, come ad esempio nel pensiero di Fichte che è incentrato sul dovere morale dell'uomo di ricondurre il mondo al principio ideale da cui esso ha origine; in Croce questo ideale è la libertà umana"

Nei documenti di archivio emersi di recente, alcuni ricercatori hanno scoperto gli effetti dell'azione repressiva di Silvio Spaventa, zio di Benedetto Croce. Nessuna "razionalità ne libertà sono emerse dalla storia" del loro tempo. Il collegamento dei due soggetti, Silvio e Benedetto, passa attraverso molteplici connessioni, quì ne vengono riportate almeno quattro:
1) la parentela, Silvio fu zio di Benedetto
2) la convivenza per 5/6 anni di zio e nipote nella stessa casa
3) fratello di Silvio, Beltrando, a lui scrisse e comunicò per lettera il "piano della deportazione" di civili meridionali
4) zio (Silvio) e nipote (Benedetto) in diversi periodi storici furono occupati nei ranghi delle istituzioni e della politica. Benedetto fu senatore nel '900.

I documenti scoperti dagli studiosi dimostrano inesorabilmente "i guasti, morali, intellettuali, civili prodotti dal deportatore Silvio Spaventa", le gravissime conseguenze per aver omesso e nascosto i fatti, conseguenze che ricadono su suo fratello, Beltrando e loro nipote Benedetto Croce, entrambi filosofi, conseguenze incommensurabili per tutto il sistema della falsa cultura politica che ne è derivata, conseguenze grxavissime per la civiltà di un paese che si rispetti.

LA DEPORTAZIONE DI MIGLIAIA DI CIVILI È L'ABISSO ETICO E MORALE IN CUI SI COLLOCANO SILVIO SPAVENTA E BENEDETTO CROCE. LA DEPORTAZIONE DI CIVILI E LA RELEGAZIONE IN CAMPI DI CONCENTRAMENTO SONO IL CROLLO IDEOLOGICO DEL FONDAMENTO CULTURALE DEL SISTEMA ITALIA, RISORGIMENTALE E POST RISOsRGIMENTALE, NEL PERIODO STORICO DELLA MONARCHIA PARLAMENTARE DOPO L'UNITÀ. 

I documenti emersi di recente permettono il collegamento tra il pensiero e l'azione politica di entrambi i soggetti. L'ideale di Croce non fu "la libertà umana" ma nascondere dietro questi ideali, dietro i paraventi ideologici, intellettuali, filosofici le gravi devastazioni alla "libertá umana" della deportazione di civili e riduzione in schiavitù di esseri umani in cui zio Silvio non si ris,parmiò.

<Molti continuano a credere e a vedere Croce in un ruolo morale, intellettuale, filosofico, ancora non siamo pronti ad ammettere:
- che Silvio fosse un deportatore (da segretario del ministero dell'interno, a capo della Div. I Sez. I), 
- che Beltrando lo sapesse perché Silvio lo informò, 
- che Croce lo ignorasse volutamente. 
Per ora si continua ad ignorare la gravità dei fatti e fare finta che non sia vero. Nel surrogato di idee e cultura, dietro il quale si nascose Benedetto Croce temendo il male, trionfa l'ignavia e il falso.
Croce e hegelismo: "la conoscenza si produrrebbe allora attraverso processi di mediazione dal particolare all'universale, dal concreto all'astratto, per cui Croce afferma che la conoscenza è data dal giudizio storico"
Lo stesso giudizio storico che dopo la scoperta della DEPORTAZIONE ideata e messa in atto dallo zio Silvio li condanna senz'appello all'abominio>>

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