TERREMOTI

 TERREMOTI E COSTRUZIONI IN ITALIA

(Estratto dalla intervista del 14.04.2009)
1) Il terremoto in Abruzzo fece quasi 300 morti non sono un po troppi per un terremoto di media intensità?

L'evoluzione della fisica moderna con Galilei prima (dinamica e legge di gravità), e Newton subito dopo (leggi del moto) ha permesso oggi di misurare i terremoti con gli strumenti. A torto il seicento è stato trascurato dagli storici eppure ha in se le radici sia scientifiche che razionaliste del meglio "illuminato" settecento. La risposta a questa domanda complessa è in una considerazione semplice. Partiamo dalla misurazione del terremoto, la magnitudo Richter tende a misurare l'energia sprigionata dal fenomeno sismico su base puramente strumentale. Il sismografo è uno strumento che consente la rappresentazione grafica (sismogramma) del segnale sismometrico (il terremoto) nel tempo. Se il terremoto abbruzzese ha registrato una magnitudo Richter 5,8 e leggiamo a cosa corrisponde sulla scala, si vede subito che nel nostro paese non c'è corrispondenza trà magnitudo ed effetti del sisma per la scala Richter, per noi i danni e le vittime sono di gran lunga più gravi dei previsti per un terremoto di questa media intensità.
Magnitudo Richter
Effetti del sisma
5- 5,9
tutti lo avvertono scioccante; possibili fessurazioni sulle mura; i mobili si spostano; alcuni feriti

I terremoti in Italia portano alla luce tutte le incongruenze da “improvvisati” della nostra mentalità, è sempre stato così, ho scomodato Galilei e Newton per dimostrare la negligenza umana, peggiore di tutti i terremoti messi insieme. In Giappone un sisma di questa untensità avrebbe causato lo spostamento di mobili e qualche possibile fessurazione nei muri, in Italia crollano interi edifici edificati di recente e fanno numerose vittime.

2) Perché crollano?

Edifici vecchi: Per quanto riguarda il patrimonio edilizio storico è vecchio e continua inesorabilmente ad invecchiare, lo sanno tutti, sovrintendenze amministratori e tecnici. Ogni giorno è un miracolo moltissimi immobili dei nostri centri storici sfidano le più elementari leggi della statica, soprattutto quelli che negli anni hanno subito rimaneggiamenti, frazionamenti, adeguamenti alle esigenze di vita attuali, adattamenti per speculazioni immobiliari, senza il necessario adeguamento antisismico. Per l'interesse economico troppo spesso si assottigliano muri maestri in pietra, si disconnettono le murature per il passaggio degli impianti, si appesantiscono i solai con incollaggio delle pavimentazioni, si introducono squilibri di forze nell’organismo edilizio, ecc..
Pur essendo state emanate da anni, a livello Ministeriale, le elementari linee guida per migliorare sismicamente le murature tradizionali, invecchiate nella consistenza e nella coesione delle malte, quasi nessuno le applica. Pur essendo notevolmente progredita la tecnica e i materiali per il rinforzo di murature e strutture, tra i privati quasi nessuno le mette in pratica.

Gli edifici recenti: Anche il miglior progetto possibile ha un punto debole, la fase esecutiva. Purtroppo se non si rispettano le indicazioni del progetto e le norme a cui fanno riferimento (armature in ferro montate secondo progetto e cemento di progetto), si costruiscono immobili a rischio o destinati a crollare al primo terremoto di media potenza. Il direttore lavori e l'impresa possono costruire risparmiando su ferro e cemento ma edificare a forte rischio anche di crollo. Ovvio che nelle immagini che abbiamo visto del recente terremoto abruzzese molti degli immobili nuovi non sono affatto crollati e penso che moltissimi non saranno neanche lesionati gravemente. Per fortuna molti direttori lavori e molte imprese lavorano in modo non fraudolento altrimenti sarebbe stata un'ecatombe un terremoto alle 3,30 del mattino.


Cosa fare?

All'Aquila quasi trentamila edifici danneggiati di cui il 30% inagibile per un sisma di media intensità non lasciano scampo a molte speranze, ci dicono che siamo sulla via sbagliata. Troppa sabbia negli impasti e poco cemento, l'Abruzzo scopre l'epoca della menzogna, questa corsa sfrenata, ignorante, sconsiderata al “denaro”, il trionfo edonistico dell'apparenza senza alcuna sostanza, dell'ignoranza e dell'imbarbarimento ma dell'arricchimento. Scopre gli "addetti ai lavori" conniventi con gli impresari edili che arricchiscono negli appalti succulenti, e biechi speculatori occulti (vedi il crollo della casa dello studente e l’ospedale inservibile dopo trent’anni di lavori pubblici, cioè di soldi nostri). In Abruzzo il lavoro dei giudici ha indicato il profondo sospetto di coinvolgimento dell’amministrazione nella corruzione e nel malaffare poi sarà la magistratura a chiarire. L'Abruzzo scopre a proprie spese l'Italia di oggi, uguale a ieri, il terremoto di media entità si abbatte su queste ataviche e già vessatorie disgrazie umane e rende il 30% degli immobili colpiti dal sisma inagibili
Questo accade. Così siamo noi italiani così è fatta l'Italia, accade che il terremoto c'è tutti i giorni non è lontano da noi e quando supera i 5 gradi della scala Richter le conseguenze disastrose sono lo specchio della nostra mentalità dei nostri tempi, abbiamo sostituito il valore della vita con il valore del denaro, un prezzo va pagato.
Aver ignorato l’insegnamento della storia passata nell’applicare i semplici tre principi vitruviani di “utilitas”, “firmitas” e “venustas” ci condanna a pagare in termini di vite umane, di patrimonio antico perso, ma il peggio sono le speculazioni e le spartizioni politiche della “ricostruzione” che devono ancora venire.

Che fare? ci vorrebbe un cambiamento di rotta radicale che non vedo. Non è probabile. Ci vorrebbe un miracolo, una inversione di marcia verso l'edilizia di qualità e non quella speculativa ma la vedo dura, le regole valide per costruire edifici antisismici ci sono, abbiamo leggi per due pianeti, manca ciò che non è scritto in nessuna legge: il buon senso. Nessuno mai si sognerebbe di formare le maestranze che eseguono lavorazioni specialistiche, per esempio la carpenteria metallica, la maggior parte delle imprese legano poco e male i ferri delle armature delle strutture in cemento armato. Ci vorrebbero tecnici che sapessero valorizzare e consolidare il patrimonio degli edifici invecchiati, si può fare, è possibile. Ci vorrebbero imprese e tecnici coscienti del lavoro che fanno. Ci vorrebbe usare i materiali giusti, ci vorrebbe la fortuna di affidare l’incarico di costruire o ricostruire a tecnici competenti che realizzano edifici in grado di assorbire e dissipare l’energia sismica, ci vorrebbero meno “infiltrazioni” di tutte le mafie negli appalti pubblici e nelle speculazioni per l'edilizia convenzionata e privata. 
Passati i momenti di commozione per i lutti e l’emozione emotivo-mediatica di rito si ritorna alla normalità, non c’è da stare allegri. In altri posti d’italia, mentre si piangono i morti di questo terremoto, si continua a costruire abusivamente scarseggiando in cemento e abbondando in sabbia. Non dimentichiamo che ogni anno nei cantieri edili muoiono un numero di operai che è l’equivalente di tre/quattro terremoti aquilani. 
Gino Bartali diceva "gl'è tutto da rifare". Insomma ci vorrebbe un altro mondo, un’altra vita, nel frattempo l'unica cosa che possiamo fare è sperare che la terra per ora si fermi qui.

A dimostrazione di quanto detto i giornali riportarono:
1) L’ospedale dell’Aquila non aveva l’agibilità (non avrebbe mai poteva averla) le armature dei pilastri secondo le prime notizie televisive non avevano “le staffe”, infine non era neanche accatastato.
2) La casa dello studente era di sabbia, si è sbriciolata come un pacco di pavesini, abbiamo visto immagini di detriti di cemento che si “sfarinavano” a mani nude.
3) L’immobile della Prefettura era stato segnalato “a rischio” l’anno prima.
4) Case private? Corriere della Sera: Una casa su due inagibile 14.04.2009

Di “terremoto” di “statica” degli edifici e di “scienza delle costruzioni”, la materia che conosco ne parliamo un’altra volta. Rassegnatevi non cambierà niente tutto è posticipato al prossimo terremoto. Inutile mortificare o diffondere preoccupazioni, per ora bastano i giornali e le televisioni visto il gran confuso parlare che fanno i giornalisti, i politici, gli opinionisti e molti altri ciarlatani, più o meno interessati, è meglio tacere.

Conclusione? stanno andando all'inferno:


Tecnici e progettisti: In alcuni casi c'è anche la negligenza dei tecnici progettisti che lavorano inseguendo i profitti dei committenti, trovano posto all'inferno nell'ottavo cerchio, ottava bolgia tra i consiglieri fraudolenti.

Certa pubblica amministrazione: anche l'indolenza di certa pubblica amministrazione degli uffici dell'edilizia privata, trovano posto anche loro all'inferno sempre ottavo cerchio ma un po più sotto nella quinta bolgia tra i barattieri

Impresari: Ottavo cerchio trà gli approfittatori e ingordi per denaro, prima nella costruzione poi nella ricostruzione.

La società mette a frutto l’ignoranza della gente.

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