NICOLA ZITARA. LA CULTURA STORICA A SUD? NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA

Interessantissima intervista Rilasciata da Lidia Zitara la figlia dello storico Nicola Zitara, interessante perché emergono nelle parole di Lidia, 2/3 anni dopo la morte del padre, le enormi difficoltà ad avere riconosciuto quanto sarebbe stato naturale.


http://www.larivieraonline.com/vi-serve-un-san-zitara-invece-del-sanpellegrino

Non è solo amarezza che si coglie in queste parole di Lidia, oltre al profondo rispetto per il padre, si coglie la fierezza di chi è consapevole di mille, infiniti, troppi ostacoli che Nicola e la sua famiglia hanno dovuto sopportare.
In vita Zitara trovò un sud di storici e accademici distratti dai protagonismi personali di modesti "capo bastone" asserviti dal sistema in senso storico e culturale, delle politiche pedagogiche ministeriali quindi arretrato, trovò un generalizzato diffuso qualunquismo alla "me ne frego", trovò un sud che voltò le spalle a chi raccontava una verità storica senza via di scampo e le condizioni attuali lo dimostrano chiaramente.
"Certo, sei morto, e non puoi farci niente se quelli che tu chiamavi “scafessi” ti strumentalizzano e ti usano come un pennacchio per un circo di pagliacci. Quanto è dura, per noi famiglia, anche solo tentare di mettere un argine a questo diluvio di ipocrisia e di slealtà. Sangue, sudore e lacrime, e non solo a parole, ma “per davvero”. Ma perché, cari compatrioti (eh, sì, perché oggi ci si chiama così, “compatrioti”, ma solo su Facebook: nella vita reale ci si limita a piantarci coltellate nella schiena comme d’habitude), dicevo, come mai, cari “compatrioti”, a Zitara ci avete pensato solo oggi, solo dopo che è morto? Eppure la Napoli politica, quella che contava, di Zitara sapeva tutto decenni fa."
È la figlia a dire queste parole. È evidente che a sud non esiste una classe dirigente formata ed intellettualmente autonoma dai poteri, non c'è e non è prevista, vige il potere del condizionamento della politica a cui tutti sono legati per denaro o posizione. Un sud che spinge "alla solitudine" i pochi che affrontano con senso morale e etico la realtà, è un sud che non ha nessuna prospettiva che quella del diluvio di ipocrisia e dì slealtà. Ipocriti e sleali che vorrebbero usare chi storicamente sa strumentalizzando come un pennacchio per un circo di pagliacci.
Queste le pesanti parole di Lidia da cui trapela l'amore della figlia per il padre, sono una sferzata in faccia a persone che hanno frenato ed impedito i riconoscimenti dovuti al padre Nicola.
Il realismo crudo di Lidia ci relega senza appello: coloni o co.... Queste parole di Lidia, vista l'enorme quantità di ciarlatani apparsi per opportunismo sul palcoscenico del "meridionalismo", non lasciano alcuna via di scampo al meridione d'Italia.

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